Palazzo Avogadro Martel

Palazzo Avogadro Martel

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Palazzo Avogadro Martel

ANNO 2024-26
POSIZIONE ROMA (IT)
TIPO RESTAURO CONSERVATIVO
CAPO PROGETTO LORENZO CASTELLI

Progettato nel 1889 dall’architetto Pompeo Passerini, il Palazzo Avogadro e Martel costituisce uno degli esempi più significativi dell’architettura eclettica romana di fine Ottocento. La facciata, impostata su un basamento in travertino, si caratterizza per le cornici in stucco e per il coronamento del quarto piano, arricchito da quadrotti decorativi con puttini.
Il progetto del palazzo si inserisce nel contesto della realizzazione del nuovo Corso Vittorio Emanuele II, uno dei principali interventi urbanistici della Roma post-unitaria, volto a definire la nuova immagine della capitale. L’intervento di restauro conservativo, ha consentito di recuperare le finiture originali attraverso saggi stratigrafici e analisi materiche, riportando alla luce le lavorazioni a finto travertino sugli stucchi e valorizzando, mediante una cromia calibrata, i quadrotti con puttini che coronano la facciata. Le scelte cromatiche e materiche sono state definite in collaborazione con la SSABAP, con l’obiettivo di restituire all’edificio l’aspetto autentico e la ricchezza decorativa originaria.

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Palazzo Avogadro Martel

ANNO 2024-26
POSIZIONE ROMA (IT)
TIPO RESTAURO CONSERVATIVO
CAPO PROGETTO LORENZO CASTELLI

Progettato nel 1889 dall’architetto Pompeo Passerini, il Palazzo Avogadro e Martel costituisce uno degli esempi più significativi dell’architettura eclettica romana di fine Ottocento. La facciata, impostata su un basamento in travertino, si caratterizza per le cornici in stucco e per il coronamento del quarto piano, arricchito da quadrotti decorativi con puttini.
Il progetto del palazzo si inserisce nel contesto della realizzazione del nuovo Corso Vittorio Emanuele II, uno dei principali interventi urbanistici della Roma post-unitaria, volto a definire la nuova immagine della capitale. L’intervento di restauro conservativo, ha consentito di recuperare le finiture originali attraverso saggi stratigrafici e analisi materiche, riportando alla luce le lavorazioni a finto travertino sugli stucchi e valorizzando, mediante una cromia calibrata, i quadrotti con puttini che coronano la facciata. Le scelte cromatiche e materiche sono state definite in collaborazione con la SSABAP, con l’obiettivo di restituire all’edificio l’aspetto autentico e la ricchezza decorativa originaria.

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